Giorgio Chiellini è stato squalificato per tre turni con la prova TV, ma il CT della nazionale italiana Cesare Prandelli non adotterà il codice etico e inserirà il centrale della Juventus fra i 30 pre-convocati di Brasile 2014. Lo ha annunciato lo stesso commissario tecnico, a poche ore dalla decisione del giudice sportivo Giampaolo Tosel che, una volta letti i referti del direttore di gara di Roma – Juve e preso in considerazione tutto il materiale audio e video a disposizione, ha inflitto una pena severa a Chiellini. Nel secondo tempo del big match dell’Olimpico, vinto poi dalla Juventus per 1-0 con rete dell’ex Osvaldo nei secondi finali, il difensore bianconero nel tentativo di fare un blocco per uno schema su punizione, ha alzato troppo il gomito colpendo il romanista Pjanic al volto.
Il direttore di gara, decise lì per lì di fischiare calcio di punizione a favore della Roma, ma senza prendere alcun provvedimento nei confronti di Chiellini, non ravvisando alcun gesto violento. Non la pensa allo stesso modo il giudice sportivo, che dopo aver accolto la richiesta della Procura Federale di adottare la prova TV, ha ritenuto l’intervento di Chiellini grave punendolo con ben tre giornate di squalifica, la prima delle quali sarà scontata nell’ultimo turno del campionato 2013-2014, mentre le altre due scatteranno il prossimo anno. Da più parti si sono levate subito richieste di esclusione di Chiellini dalla nazionale, adottando lo stesso metro utilizzato da Prandelli per il cazzotto rifilato da Mattia Destro al difensore del Cagliari Davide Astori. Il commissario tecnico azzurro, però, la pensa diversamente:
“Ho visto e rivisto l’azione di Chiellini: per me non e’ un gesto violento – dice Prandelli all’Ansa – Se mi aspetto critiche per questa mia decisione? Sono quattro anni che sul codice etico ci sono polemiche…”.
Ovviamente, con la sua decisione il CT dell’Italia non vuole disconoscere la sentenza della giustizia sportiva, ma il caso di Chiellini è per lui totalmente diverso da quello di Destro:
“Massimo rispetto per la giustizia sportiva – prosegue Prandelli – Ma sono due canali diversi, come ho sempre detto. Per me l’azione non rientra in una gestualità violenta, non ha alzato il braccio per fare male. Io sono responsabile dei nostri comportamenti, quindi per me non è un gesto violento. Nessuno ha fatto polemiche quando in Inghilterra diedero due giornate a Balotelli, io ero presente a Manchester, avevo visto l’azione, non la reputai violenta e lo convocai”.
Fa bene il CT a rimarcare questo precedente, sfuggito ai più: allora Prandelli, nonostante la squalifica dell’attaccante attualmente al Milan, decise di convocarlo ugualmente poiché pur ritenendo corretta la decisione del giudice sportivo inglese, non ravvisò il comportamento violento da parte di Supermario.
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